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Investire in materie prime agricole: la guida definitiva al trading sulle soft commodities

Le soft commodities sono uno dei primi tipi di future con cui si è cominciato a fare trading. Scopriremo alcune interessanti opportunità sul trading con le materie prime agricole.

Con quali materie prime agricole è possibile fare trading?

In questo articolo, ci concentreremo sulle sei principali soft commodities con cui si può fare trading sulla nostra piattaforma online.

  1. Zucchero
  2. Cacao
  3. Caffè
  4. Succo d’arancia
  5. Soia
  6. Bestiame

Trading sullo zucchero

Lo zucchero era un tempo riservato alle persone benestanti, mentre oggi è uno degli asset più comunemente negoziati a livello mondiale. Secondo alcuni ricercatori globali, il mercato dello zucchero avrà un valore superiore ai 52,9 miliardi di dollari entro il 2022. Prodotto dalla canna o dalla barbabietola da zucchero, ha un impiego molto più ampio rispetto alla semplice dolcificazione degli alimenti: viene infatti utilizzato in un’ampia gamma di prodotti, dalle creme per la pelle alle e come alternativa al carburante tradizionale. Grazie alla sua versatilità, lo zucchero ha attirato l’attenzione dei trader e degli investitori di tutto il mondo. Spesso essi scelgono questo mercato in ragione delle sue dimensioni e della sua natura volatile, perché offrono opportunità di profitto a prescindere dal fatto che il prezzo sia in aumento o in calo. Scopri come iniziare a fare trading sullo zucchero grazie alle informazioni seguenti.

I principali paesi produttori di zucchero

I principali produttori di zucchero mondiali sono i mercati emergenti di Brasile, India e Tailandia. Il solo Brasile è responsabile della produzione di circa 39 milioni di tonnellate di zucchero: la stessa quantità del secondo e del terzo produttore insieme.

Classifica Principali produttori Produzione di zucchero (in tonnellate)
1 Brasile 39 milioni
2 India 24,8 milioni
3 UE 28 15,5 milioni
4 Cina 10 milioni
5 Tailandia 9,26 milioni

Trading sul cacao

Un tempo usato come valuta e ora uno degli ingredienti più diffusi al mondo, il cacao è una soft commodity con una storia particolarmente interessante. Il cacao, ampiamente noto per la produzione della cioccolata, rappresenta un settore altamente negoziabile. Utilizzato dalle antiche tribù sin dal 600 avanti Cristo ed esportato in Europa a partire dal 1585, il cacao ha una storia molto interessante. Oggi cattura l’interesse dei trader quasi quanto quello degli amanti del cioccolato, con un mercato il cui valore è stimato sui 2,1 miliardi di dollari. Di seguito riportiamo alcune utili nozioni da conoscere prima di iniziare a fare trading di cacao.

I principali paesi produttori di cacao

I principali produttori di cacao sono i paesi dell’Africa occidentale come la Costa d’Avorio e il Ghana, oltre al Brasile e all’Ecuador in America Latina. L’Africa occidentale è responsabile della maggiore produzione di cacao a livello mondiale. I cinque principali paesi produttori di cacao sono:

Classifica Principali produttori Produzione di cacao (in tonnellate)
1 Costa d’Avorio 1,45 milioni
2 Ghana 0,84 milioni
3 Indonesia 0,78 milioni
4 Nigeria 0,37 milioni
5 Camerun 0,28 milioni

Trading sul caffè

Se ti interessa il trading sul caffè, è fondamentale conoscere l’intricata economia multimiliardaria che si è venuta a creare nel corso dei secoli. Il caffè è una delle materie prime più negoziabili al mondo: il mercato ha un valore superiore ai 100 miliardi di dollari annui. Di seguito riportiamo alcune informazioni utili, da conoscere prima di iniziare a fare trading sul caffè.

Dove si coltiva il caffè?

Il caffè si coltiva in più di 50 paesi del mondo, tutti caratterizzati da un clima tropicale o sub-tropicale, nell’area nota come ‘fascia del caffè’. I principali produttori di caffè sono il Brasile, il Vietnam e la Colombia.

Classifica Principali produttori

Produzione di caffè (in tonnellate)

1 Brasile 2,6 milioni
2 Vietnam 1,7 milioni
3 Colombia 0,81 milioni

A seconda della varietà, il caffè può essere coltivato ad altitudini diverse. Le colture alle altitudini superiori si trovano più vicino all’equatore, in paesi quali l’Etiopia e la Colombia. Le coltivazioni alle altitudini inferiori si trovano in aree con specifiche stagioni secche e piovose, come il Messico e il Brasile.

Trading sul succo d’arancia

Il succo d’arancia può essere un’alternativa redditizia alla speculazione su alcuni dei mercati di materie prime più convenzionali. Il succo d’arancia, di fatto, viene largamente prodotto per il consumo umano. È un alimento base della prima colazione in tutto il mondo e si utilizza anche come ingrediente per cucinare nelle gastronomie di molti paesi. Oltre al succo, le arance vengono utilizzate per la scorza, che può essere trasformata in oli profumati per candele ed essenze, e per la polpa, che è particolarmente ricca di vitamina C. Con IG, hai la possibilità di operare sull’andamento dei prezzi del succo d’arancia concentrato congelato (FCOJ) con i CFD. Esistono anche altri prodotti del succo d’arancia, tutto il FCOJ è l’asset utilizzato come benchmark dei prezzi per il succo d’arancia ed è anche quello più utilizzato.

Dove si coltivano le arance?

I primi cinque produttori di arance al mondo sono il Brasile, la Cina, l’Unione Europea, il Messico e gli Stati Uniti. Il Brasile è in testa alla classifica, con una produzione di 16 milioni di tonnellate di arance nel 2017.

Classifica Principali produttori Produzione di arance (in tonnellate)
1 Brasile 16 milioni
2 Cina 7,3 milioni
3 UE 6,4 milioni
4 Messico 4,6 milioni
5 Stati Uniti 3,5 milioni

Trading sulla soia

La soia è un alimento base dell’alimentazione umana in tutto il mondo, con una domanda che ha quindi la tendenza ad essere elevata. Esistono tre tipi di prodotti ricavati dalla soia disponibili per il trading sul mercato delle materie prime: semi di soia, olio di semi di soia e farina di soia. I prezzi per ciascuno di questi asset possono variare sensibilmente a causa dei diversi usi. La farina di soia viene utilizzata prevalentemente nei mangimi animali, mentre i semi di soia vengono usati per il consumo umano in alimenti quali tofu, latte di soia, salsa di soia e pasta di miso. L’olio di semi di soia è un olio vegetale utilizzato in prevalenza negli alimenti e come olio per cucinare.

Con l’espansione e lo sviluppo continuo di molte economie dei mercati emergenti, è probabile che nei prossimi anni si assista a un incremento della domanda di soia, sia per il consumo umano che per i mangimi animali.

Storicamente, il prezzo della soia è sempre stato legato alla domanda e all’offerta di altre colture, come il mais, sui mercati mondiali. Il mais cresce in condizioni climatiche simili alla soia, pertanto gli agricoltori, specie in America, decidono spesso all’inizio della stagione vegetativa quale coltura seminare per quell’anno, in base ai sussidi statali.

Trading sul bestiame

Il mercato globale del bestiame ha un valore di centinaia di miliardi di dollari. Il destino del bestiame è prevalentemente quello di essere trasformato in manzo per nutrire la crescente popolazione mondiale, anche se i sottoprodotti vengono utilizzati per creare prodotti come pelle o gelatina.

Il numero degli speculatori che si occupano di bestiame è inferiore rispetto ad altre materie prime e molti partecipanti al mercato scelgono il trading di bestiame per fare hedging. Avviare un’attività di trading legata al bestiame da zero può richiedere fino a dieci anni, ma anche pochi anni di condizioni difficili possono risultare fatali per i capi di un allevatore. Ciò rende il mercato particolarmente ciclico e soggetto alla volatilità dei prezzi.

Di seguito, illustreremo le di questo mercato e come fare trading sul bestiame.

Live cattle vs feeder cattle

Esistono due tipi di bestiame su cui è possibile operare: il live cattle, di età inferiore ai 10 mesi (vitelli), e il feeder cattle, di età superiore ai 10 mesi. La differenza tra i due è mostrata in questa breve descrizione del processo produttivo correlato:

  1. Gli allevatori allevano vacche e tori sia con metodi naturali che, più spesso, con l’inseminazione artificiale.
  2. I vitelli nascono e vengono lasciati con la madre per 6–8 mesi.
  3. Quando il vitello ha raggiunto un peso di circa 225–275 kg, viene svezzato dalla madre e allevato nella fattoria per circa 6-10 mesi.
  4. Quando il vitello ha raggiunto un peso di 275–360 kg, viene classificato come feeder cattle: pronto per essere destinato all’ingrasso con mangimi ad alto apporto calorico prima di essere macellato.
  5. Gli allevatori dividono la mandria, conservando i capi da riproduzione per l’accoppiamento futuro e contrassegnando quelli che devono essere macellati. Il bestiame può essere destinato al macello per una vasta gamma di ragioni, tra cui salute precaria, età e costi elevati del mangime.
  6. Il bestiame da macello viene foraggiato nell’azienda dell’allevatore, in un allevamento commerciale (dove l’allevatore è padrone del bestiame ma qualcun altro si occupa di alimentarlo e allevarlo) o venduto a terzi.
  7. Una volta che ha raggiunto un peso compreso tra 545–635 kg (anche se il peso è variabile, con alcuni capi che pesano fino a 860 kg), il bestiame viene classificato come live cattle pronto per il macello.
  8. Il live cattle viene infine venduto direttamente alle aziende per la produzione alimentare o venduto all’asta.

In sintesi, le due categorie rappresentano il bestiame in fasi diverse del ciclo produttivo. Il live cattle è un prodotto finito mentre il feeder cattle è un prodotto non finito.

Quali sono i fattori che influenzano il prezzo delle materie prime agricole?

1. Il clima

Il meteo e le catastrofi naturali possono mandare all’aria i mercati agricoli a seguito di inondazioni o siccità, che possono avere un impatto negativo sia sul bestiame, sia sulle colture che servono per nutrirlo. Le soft commodity come lo zucchero sono molto sensibili al clima. Le colture di zucchero, come quelle di caffè e di cacao, hanno bisogno di molto sole e di molta pioggia. Chiaramente, condizioni meteo avverse hanno un effetto negativo sull’offerta. Se il clima non è favorevole a raccolti abbondanti, specie se diventa rigido, l’offerta di zucchero, caffè e cacao cala e i prezzi, con tutta probabilità, aumentano. Catastrofi esogene come uragani o un periodo prolungato di siccità in America o in Brasile potrebbero anche ridurre sensibilmente l’offerta mondiale di arance di un’annata, con conseguente aumento dei prezzi.

2. Geopolitica

L’incertezza politica, la corruzione e i disordini nei paesi produttori di cacao possono causare un fermo della produzione e delle filiere, stimolando la volatilità del mercato. Un panorama politico incerto in un paese produttore di caffè può a sua volta bloccare le filiere e stimolare la volatilità del mercato. Questi fattori possono generare un aumento dei prezzi di caffè e cacao a livello globale. Anche i finanziamenti statali possono avere un ruolo importante per le materie prime agricole. Nel caso dello zucchero, ad esempio, le tariffe implementate per favorire agricoltori e produttori obbligano talvolta i produttori a produrre molto più zucchero di quando ne richieda il mercato. E poiché gli agricoltori sono sovvenzionati, l’offerta aumenta drasticamente, con conseguente calo dei prezzi. Senza finanziamento statale, l’offerta diminuisce.

3. Problemi sanitari globali

Nella maggior parte dei paesi industrializzati, lo zucchero viene oggi additato come causa di diverse malattie e disturbi. Sul lungo termine, un calo nel consumo di zucchero dettato da timori legati a diabete, cardiopatie e obesità può condizionare il futuro dello zucchero, portando a un calo della domanda e dei prezzi. Lo stesso fenomeno si osserva nel caso del caffè: il dibattito continuo circa gli effetti del caffè sulla salute ha un impatto sul relativo consumo, che a sua volta porta con sé una domanda maggiore o minore.

La salute globale ha un impatto anche sul cacao. Per anni, il cioccolato è stato considerato dannoso per la salute. Studi più recenti hanno tuttavia dimostrato che gli antiossidanti nel cioccolato fondente possono avere un impatto positivo sulla nostra salute. A seconda di quale opinione intrattenga il pubblico sul cioccolato, oltre alle tendenze relative al cioccolato, la domanda di cacao può salire o scendere sul lungo termine.

4. Andamento valutario

Storicamente, i prezzi delle materie prime hanno avuto una tendenza a scendere quando il dollaro si rafforza a fronte di altre valute principali internazionali e a salire quando il dollaro s’indebolisce. La causa risiede in gran parte nel fatto che il prezzo delle materie prime è prevalentemente in USD. Quando il valore del dollaro aumenta o diminuisce, i trader tendono ad avere livelli in aumento o in calo del potere d’acquisto sui mercati valutari.

Lo stesso vale anche per FCOJ, soia, zucchero e caffè; i trader dovrebbero quindi tenere d’occhio i tassi di cambio forex per eventuali apprezzamenti o deprezzamenti del valore del dollaro. Un dollaro debole significa generalmente che i prezzi delle materie prime scendono e che la domanda sale. Se il dollaro si rafforza sulle altre valute, zucchero, caffè, soia e succo d’arancia diventano più costosi e la domanda scende. Il prezzo del cacao, invece, viene scambiato in GBP e subisce le eventuali impennate e discese della sterlina britannica.

5. Fattori ulteriori

Esistono anche altri fattori secondari che influenzano i prezzi e che vale la pena citare:

  • Domanda dei consumatori. Nel caso del succo d’arancia, ad esempio, i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti mostrano che il consumo globale di arance è in calo dal biennio 2013–2014.1 Molti commentatori attribuiscono il calo della domanda di succo d’arancia dei consumatori a una maggiore consapevolezza sul contenuto di zucchero dei succhi di frutta, oltre al fatto che è invisa l’abitudine di fare colazione al volo anziché seduti.
  • Problemi legati al lavoro: le materie prime agricole fanno affidamento su un costo della manodopera basso, quindi qualsiasi riforma sul lavoro può avere un impatto sui prezzi delle materie prime agricole. Nel caso del cacao, ad esempio, i principali produttori come il Ghana e l’Indonesia hanno spesso problemi politici legati alla manodopera, tra le lotte salariali e la forza lavoro minorile.
  • Costi di distribuzione: il trasporto di soft commodity richiede l’uso di carburante; pertanto il prezzo del petrolio ha un impatto diretto sui prezzi. Maggiore è il costo della distribuzione, maggiori saranno i prezzi delle materie prime.
  • Malattie delle colture: le colture di cacao e gli aranceti sono funestati da varie e gravi malattie delle piante che hanno un pesante impatto sui raccolti, con conseguente riduzione della produzione. Nel 2010, ad esempio, la malattia nota come Black Pod ha causato la perdita di mezzo milione di tonnellate di cacao.
  • Materie prime alternative sul mercato: l’olio di semi di soia, ad esempio, deve competere con molti altri oli altrettanto diffusi sul mercato tra cui l’olio di colza, l’olio di semi di lino e l’olio di semi di cotone. La domanda per questi altri oli può influenzare il prezzo e la domanda di olio di semi di soia.
  • Domanda di etanolo (zucchero): lo zucchero consente di produrre etanolo, un composto chimico che può essere utilizzato come alternativa ai carburanti fossili. La domanda di etanolo è in costante aumento e potrebbe comportare in futuro un aumento del prezzo dello zucchero.
  • Domanda di manzo (bestiame): il manzo è la fonte proteica dal costo maggiore rispetto ad altre opzioni come agnello o pollo e la domanda riflette spesso le condizioni economiche. In tempi di recessione, la domanda spesso scende per spingere i prezzi verso il basso salvo poi salire in tempi di crescita e prosperità. Ad esempio, il consumo di manzo pro-capite è in aumento nelle economie emergenti orientali, di pari passo con l’incremento del reddito pro-capite.

Trading sulle materie prime agricole in quattro passaggi

1. Scegli una materia prima di cui fare trading

Le soft commodities sono spesso negoziate con i future: contratti in cui il trader accetta di scambiare una determinata quantità della materia prima soggiacente a un prezzo fisso a una data prefissata nel futuro. Il trading di tali contratti avviene nelle borse di future, come l’Intercontinental Exchange (ICE).

Esistono altri modi per esporti sul mercato delle materie prime agricole. Ad esempio, potresti decidere di fare trading o di investire nelle azioni di un’azienda produttrice di materie prime agricole, come Suedzucker, Mondelez, Kraft, Tyson Foods o tramite rivenditori noti come Lindt e Starbucks. Le rispettive azioni sono fortemente influenzate dal prezzo della materia prima ma possono offrire un valore interessante rispetto al trading delle materia prima agricole stesse. In alternativa, puoi utilizzare gli ETF (Exchange Traded Funds) delle soft commodities.

2. Decidi come vuoi fare trading

Puoi fare trading con le soft commodities grazie a una vasta gamma di strumenti finanziari, come i future e i CFD.

I future sono il metodo più diffuso per il trading se desideri investire nella materia prima fisica che assicura alta liquidità e volatilità. Per i trader, lo svantaggio del trading con i future risiede nell’aspettativa della consegna (delivery) della materia prima,. È quindi essenziale che vengano previsti accordi per il rollover.

Il trading con i CFD ti consente di fare trading sui cambiamenti dei prezzi di future e opzioni sulle soft commodity senza acquistare o vendere il contratto. Entrambi i metodi sfruttano la leva, vale a dire che è sufficiente investire un margine minimo per avere maggiore esposizione rispetto al valore totale dell’asset. Questo metodo ha la possibilità di incrementare il profitto potenziale, ma anche la perdita potenziale. E poiché non assumerai mai la proprietà dell’asset sottostante, puoi andare long o short rispetto al prezzo del sottostante.

3. Crea la tua strategia di gestione del rischio

Dopo avere acquisito familiarità con i diversi modi per fare trading di materie prime agricole, puoi scegliere il metodo che meglio si adatta alla tua strategia di trading e alla tua propensione al rischio.

Ogni attività di trading comporta dei rischi, specie se il trading comporta l’uso di una leva, motivo per cui serve una strategia di gestione del rischio per proteggersi dalle perdite non necessarie. Esistono dei metodi che consentono di ridurre il rischio al minimo, tra cui fissare degli stop alle proprie posizioni. Gli stop consentono di chiudere il trading a un certo punto se il mercato si muove contro di te, per impedirti di perdere più di quanto tu sia disposto.

4. Apri e monitora la tua prima posizione

Quando fai trading di materie prime agricole con i CFD, puoi speculare sia sulla crescita che sul calo dei mercati. Se pensi che il prezzo possa aumentare, puoi aprire una posizione per ‘acquistare’, mentre se prevedi che prezzo possa scendere, puoi aprire una posizione per ‘vendere’. La tua decisione deve essere basata sulla tua analisi del mercato e sulla strategia di trading scelta. Una volta che hai aperto la tua posizione, inserendo stop e limiti adeguati, è importante monitorarne il progresso e restare aggiornati con tutti gli elementi che potrebbero avere un impatto positivo o negativo sull’andamento del prezzo dello zucchero.

Strategie di trading sulle materie prime agricole

Le strategie di trading più diffuse su cacao, zucchero e succo d’arancia

Le strategie di trading sulle materie prime agricole più popolari su cacao, zucchero e succo d’arancia includono il range trading, il breakout trading e il fundamental trading. Devi basare la tua strategia sulla tua conoscenza, preferenza e propensione al rischio.

  1. Strategia di range trading
  2. Strategia di breakout trading
  3. Strategia di fundamental trading

1. Strategia di range trading

In una strategia di range trading, l’investitore identifica i livelli di supporto e resistenza nei movimenti dei prezzi di un asset e tenta di acquistare quando il prezzo raggiunge i livelli di supporto e a vendere quando invece raggiunge i livelli di resistenza. Queste strategie funzionano meglio nei mercati caratterizzati da movimenti dei prezzi frequenti, dove non vi è un particolare andamento a lungo termine.

2. Strategia di breakout trading

Il breakout trading prevede il tentativo di individuazione nelle fasi iniziali di un trend specifico e l’apertura di una posizione nel corso di tale periodo. Ciò consente ai trader di capitalizzare sui profitti nel momento in cui l’andamento si sposta al di sopra di un livello di resistenza o, in alternativa, nel momento in cui si sposta al di sotto di un livello di supporto. Per il trading sul cacao, i breakout trader tentano di prevedere una stima sull’offerta globale annuale dello strumento e quindi aprono una posizione in base ai loro calcoli.

3. Strategia di fundamental trading

Il fundamental trading è una strategia in cui i trader dipendono fortemente da fattori che influenzano i livelli di domanda e offerta. I fundamental trader osservano gli eventi specifici di un’azienda o di una regione produttrice, che potrebbero avere un impatto sulla domanda o sull’offerta di cacao in quel momento specifico. La strategia di trading che ne consegue si fonderà quindi sugli esiti di quella analisi.

Le strategie di trading più diffuse sul caffè

Le strategie di trading del caffè dipendono dalle tue personali preferenze e dalla tua conoscenza degli indicatori tecnici. In senso lato, la tua strategia di trading potrebbe sfruttare i mercati in trend, i mercati in consolidamento o la volatilità.

  1. Trading sui mercati in trend
  2. Trading sui mercati in consolidamento
  3. Trading sulla volatilità

1. Trading sui mercati in trend

Se un mercato del caffè raggiunge punte massime e punte minime più alte o punte massime e punte minime più basse, significa che il mercato segue un trend o che è in trend. I trader che desiderano abbinare questa strategia a un mercato del caffè in trend usano in genere indicatori come le medie mobili e la MACD per identificare i segnali di acquisto e di vendita.

2. Trading sui mercati in consolidamento

I mercati in consolidamento sono mercati che si identificano tramite i livelli di supporto e di resistenza. I trader utilizzano livelli storici di supporto e resistenza per identificare i punti di ingresso e di uscita nell’ambito del range del prezzo. Questa strategia di trading del caffè prevedrebbe l’acquisto di caffè a un livello di supporto noto e la vendita quando raggiunge un punto di resistenza, sfruttando movimenti di mercato a breve termine.

3. Trading sulla volatilità

Il mercato del caffè è notoriamente volatile a causa della sua complessità e dell’ampia gamma di fattori che influenzano il prezzo del caffè, come l’imprevedibile andamento climatico. La volatilità del mercato del caffè potrebbe causare problemi, ma esistono degli indicatori tecnici che possono aiutare tutti gli investitori. Ad esempio, quando l’azione del prezzo del caffè si irrigidisce, solitamente l’indicatore della banda di Bollinger si contrae per evidenziare un crollo della volatilità del mercato. Tuttavia, questo potrebbe anche segnalare un imminente aumento della volatilità. I trader aspettano il breakout della banda di Bollinger, che mostra un forte movimento direzionale.

La volatilità del mercato del caffè può essere un problema, ma esistono degli indicatori tecnici che possono essere d’aiuto. Ad esempio, quando l’azione del prezzo del caffè si irrigidisce, l’indicatore della banda di Bollinger si contrarrebbe per evidenziare un crollo della volatilità del mercato. Tuttavia, questo potrebbe anche essere il segnale in sospeso che sta per verificarsi un deciso aumento della volatilità. Molti trader aspettano un deciso breakout della banda di Bollinger, che dimostra un forte movimento direzionale.

Popolari strategie di trading del bestiame

Il trading di bestiame è un gioco globale con i partecipanti che investono spesso per garantirsi una copertura contro l’inflazione o per capitalizzare sull’aumento della domanda conseguente alla crescita globale. Il prezzo del bestiame e di altri animali di allevamento patisce spesso a causa dell’inflazione quando le economie vengono colpite dalla recessione e quando le economie crescono, il potere d’acquisto dei consumatori aumenta per fare crescere la domanda di manzo, evento particolarmente evidente nei mercati emergenti di Sud America e Asia.

I prezzi del live cattle e del feeder cattle sono strettamente correlati e i trader cercano di trarre profitto dal differenziale, o spread, tra i due. Ad esempio, alcuni fanno trading con lo spread disponibile sul prezzo del live cattle rispetto al prezzo del feeder cattle, oltre ai cereali necessari per nutrirli. In questo caso i trader acquistano future di live cattle e vendono future di feeder cattle e mais, o viceversa.

I trader possono anche cercare gli squilibri nel prezzo tra il live cattle e il feeder cattle. Poiché il feeder cattle rappresenta l’offerta futura, qualsiasi interruzione arriva a colpire il prezzo del live cattle e se vi è un’eccessiva offerta di live cattle, allora la conseguenza ricade sul prezzo del nuovo bestiame che arriva sul mercato, e così via.

Un’altra opzione comporta il trading della produzione di carne e della trasformazione delle scorte, come Tyson Foods, il maggiore esportatore di manzo degli Stati Uniti, o come Cranswick, componente britannico dell’FTSE 250. Tuttavia, gli investitori devono considerare la quantità di altre variabili che si applica alle scorte come questa: il prezzo del bestiame è solo uno degli elementi chiave dei loro prezzi delle azioni.

Popolari strategie di trading della soia: Gain Spread e Crush Spread

Gain spread

A causa dello stretto legame tra i movimenti dei prezzi delle colture di mais e di soia, lo spread mais-soia è il metodo preferito dei trader di soia per realizzare un profitto. Questo comporta che venga determinato quanti bushel di mais sono necessari per acquistare un bushel di soia. Se il rapporto tra mais e soia è superiore ai livelli storici, allora la soia viene in genere considerata sopravvalutata, mentre se il rapporto è inferiore ai livelli storici è possibile che la soia sia sottovalutata.

I gain spread vengono tuttavia generalmente considerati indicativi nella migliore delle ipotesi e non garantiscono che il prezzo della soia sia maggiore o minore in un dato momento.

Crush spread

Il crush spread fa riferimento al termine inglese che descrive il processo di spremitura dei semi soia per l’estrazione dell’olio. Il crush spread si utilizza per determinare la differenza tra il prezzo della soia grezza e i suoi sottoprodotti come l’olio di semi di soia e la farina di soia, che sono tendenzialmente più costosi.

Se esiste una disparità tra il prezzo della soia grezza e i sottoprodotti suoi derivati (una volta tenuto conto dei costi di produzione), alcuni trader tenteranno di capitalizzare su di esso andando long su un mercato e short su un altro. Questo viene fatto per previsione.

Cogli le opportunità offerte dal mercato delle soft commodities che hai appreso in questo articolo e inizia oggi a fare trading sulle materie prime agricole.


Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.

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