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Quotazioni Ubi Banca in forte rialzo dopo OPS di Intesa Sanpaolo

La banca di Carlo Messina prevede per il nuovo gruppo utili da 6 miliardi e diminuzione dei crediti deteriorati sotto al 4% di quelli totali entro il 2022. Azioni Ubi schizzano sul listino milanese

Numeri su schermo Fonte: Bloomberg

Piazza Affari apre trainata dal comparto bancario dopo che, nella tarda serata di ieri, Intesa Sanpaolo ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria per l’acquisto della totalità delle azioni ordinarie di Ubi Banca. L’annuncio ancora non ha ricevuto risposta. La banca guidata da Carlo Messina progetta una fusione tra le due banche in grado di dar vita a un gruppo da 6 miliardi di utili entro il 2022.

Cosa ha offerto Intesa?

L’istituto di Torino ha offerto 17 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 10 azioni di Ubi. Il valore di Ubi verrebbe cosi ad ammontare a 4,86 miliardi di euro, un premio del 27,6% sui valori di Borsa al 14 febbraio (3,30 euro per azione).

L’operazione dovrebbe essere finalizzata entro la fine di quest’anno. Nei prossimi venti giorni, Intesa presenterà alla Consob il documento ufficiale dell’offerta per l’ottenimento delle autorizzazioni. Il 27 aprile si riunirà un’assemblea straordinaria di Intesa, per valutare l’aumento di capitale ai fini della fusione.

Sebbene ancora non siano pervenute risposte ufficiali, un consiglio d’amministrazione straordinario di Ubi si riunirà presto per valutare l’offerta. “Il mio approccio è totalmente positivo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Intesa Carlo Messina. “Il ceo Victor Massiah e il management team di Ubi 'hanno fatto un lavoro eccellente nel creare una banca solida e ben gestita che si adatta perfettamente a Intesa Sanpaolo”.

Perché Intesa è interessata a Ubi Banca?

L’offerta risponde alla volontà da parte di Intesa Sanpaolo di rafforzare “la sostenibilità della creazione di valore per tutti gli stakeholder”, come si legge nel comunicato. Il tutto avverrebbe facendo forza sulla “comprovata capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare integrazioni”.

Intesa è interessata a sinergie in grado di rafforzare il supporto all’economia reale e sociale grazie al 20% di quote di mercato in tutti i principali settori di attività. Allo stesso tempo, ha annunciato zero costi sociali e rischi ridotti per gli azionisti.

La scelta di Ubi Banca risale ad “affinità con Intesa Sanpaolo”, soprattutto per quanto riguarda “modello di business e valori aziendali”, oltre a condivisione dei valori aziendali su sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale e ambientale. Ulteriore garanzia di stabilità sarebbe la permanenza di molti degli azionisti di Ubi Banca nell’azionario del gruppo.

Cosa si aspetta Intesa Sanpaolo dalla fusione?

Intesa prevede un accrescimento della creazione di valore per effetto di “sinergie” e una migliore qualità del credito senza oneri per gli azionisti. Si stima un aumento dell’utile per azione del 6%, un dividendo da 0,20 euro per il 2020 e superiore ai 0,20 euro per il 2021, un coefficiente CET1 superiore al 13% nel 2021; ma, soprattutto, una riduzione dei crediti deteriorati, con un tasso di incidenza ridotto a meno del 5% rispetto ai crediti complessivi, che scende a meno del 4% nel 2021.

Si attende una redditività pari a 730 milioni di euro a regime, che diventeranno 680 milioni entro il 2023 – di cui 510 in costi, il tutto per 220 milioni di ricavi.

Qual è il ruolo di Bper e UnpolSai?

Per ragioni dettate dall’autorità antitrust, al momento della conclusione dell’operazione Intesa Sanpaolo ha già predisposto un accordo con Bper per la cessione di un ramo dell’azienda, un insieme di filiali (circa 400-500, principalmente in nord Italia, che servono 1,2 milioni di clienti), per un corrispettivo del 55% del patrimonio in termini di CET1. D’altra parte, qualora l’operazione dovesse andare a buon fine, Intesa (che detiene il 19% di Bper) ha già predisposto un aumento di capitale da un miliardo di euro per rilevare le filiali da Ubi.

Previsto anche un accordo vincolante con UnipolSai Assicurazioni per la cessione delle attività assicurative dell’azienda, per un corrispettivo in denaro dall’entità non ancora specificata.

Come si stanno muovendo i titoli in Borsa?

In una giornata in cui gli indici europei cedono al pessimismo, spinti dalla revisione al ribasso di Apple dopo i danni alla produzione causati dal coronavirus, l’offerta di Intesa Sanpaolo a Ubi Banca traina Piazza Affari al rialzo.

Il settore bancario guadagna il 2,55%: Ubi Banca balza di oltre 25 punti percentuali, raggiungendo un massimo di 4,51 euro per azione, mentre Intesa registra un lieve aumento dell’1,46%, a 2,58 euro per azione. Scende invece Bper che, per via della proposta di un aumento di capitale perde il 5,99% (4,29 euro per azione).

La notizia si è ripercossa anche sugli altri titoli bancari: aumenti anche per Bpm (+8,13%) e Mediobanca (+1,60%).

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