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Quotazioni Ftse Mib in calo, tornano a scendere i rendimenti USA

Bce e vaccini non aiutano i rialzi sugli indici europei, che comunque si avviano a chiudere la settimana in rialzo. Bene il dollaro, EUR/USD di nuovo sul limitare di 1,19

operatore di borsa Fonte: Bloomberg

Prosegue in calo la giornata sugli indici europei, con il Ftse Mib di Milano che fallisce un iniziale tentativo di recuperare la parità, in avvio di seduta, e al momento perde lo 0,16%.

Giù anche il resto degli azionari: il britannico Ftse 100 cede lo 0,10%, il tedesco Dax perde lo 0,64%, il francese Cac 40 arretra dello 0,06%. Unico positivo lo spagnolo Ibex, in rialzo dello 0,15%.

Gli azionari del Vecchio Continente tirano il fiato nonostante la mossa di ieri della Banca centrale europea di ieri, quando ha annunciato un fermo tentativo di contrastare l’aumento dei rendimenti a lunga scadenza aumentando il ritmo degli acquisti di asset nel prossimo trimestre – pur mantenendo la capacità totale del Pepp, il programma di acquisto in funzione anti-pandemica, fermo a 1.850 miliardi di euro.

La settimana si chiude comunque in rialzo sulla scia, oltre che della Bce, anche delle prospettive di approvazione da parte dell’Ema del vaccino Johnson&Johnson, l’unico finora monodose, e grazie alle notizie in arrivo dagli Usa, che in settimana hanno dato il via libera definitivo a un piano di aiuti anti-pandemico dalla capacità totale di 1.900 miliardi di dollari.

Quotazioni Ftse Mib falliscono il rimbalzo

Pur allungando le perdite durante la mattinata, l’indice Mib riesce a mantenere comunque la soglia dei 24.000 punti, riconquistata in una settimana di rialzi in chiusura della quale l'indice ha messo a segno un rialzo di circa cinque punti percentuali.

Nell’ultima sessione della settimana gli occhi sono puntati sull’andamento del titolo Telecom Italia, tra i migliori di oggi, che avanza di oltre il 2%, seguita da Unicredit (+0,44%) e Intesa Sanpaolo (+0,18%), dopo che S&P ha confermato il rating a lungo termine della banca a 'BBB', alzando l'outlook a 'stabile' da 'negativo'. Leggeri rialzi anche su Generali che guadagna lo 0,33%.

Lotta per la parità Atlantia, passata in perdita nel 2020 dopo aver registrato un rosso di 1,18 miliardi di euro, con l'impatto negativo della crisi del coronavirus che si è sommato alle conseguenze della crollo del ponte Morandi di Genova nel 2018 e che sconta anche le analisi di Goldman Sachs, JPMorgan, BofA e Mediobanca sulla valutazione di Autostrade, valorizzata tra 10,5 miliardi e poco meno di 12 miliardi, per una valutazione media leggermente superiore agli 11 miliardi, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore riportando cifre che trovano conferma da varie fonti interpellate da Reuters.

Nel comparto automotive oggi risalta Stellantis, che avanza di un timido 0,09% dopo aver annunciato che sotto la nuova società i marchi Alfa Romeo e Lancia beneficeranno di maggiori investimenti rispetto al passato – lo ha affermato dal presidente di Stellantis John Elkann in un'intervista a Porta a Porta su Rai1.

Giù invece il titolo Ferrari, che scivola dello 0,73% dopo aver comunicato l'intenzione di riavviare il proprio programma pluriennale di acquisto azioni proprie, con una quarta tranche fino a 150 milioni di euro, con inizio il 12 marzo e conclusione entro il 30 settembre.

Quali notizie dal resto dei mercati finanziari?

  • Europa – mattinata di dati macro per il Vecchio Continente: nel Regno Unito pubblicato stamattina il Pil mensile, in calo del 2,9% rispetto a gennaio e del 9,2% anno su anno, mentre su base trimestrale perde l’1,7%. Pubblicati inoltre i dati sull’inflazione in Germania di febbraio, stabile allo 0,7%, e sulla produzione industriale dell’Eurozona, in rialzo nell’ultimo mese dello 0,8%.
  • Usa futures in calo a metà mattinata, pesano soprattutto i contratti sul Nasdaq dopo che i rendimenti sui titoli di stato decennali Usa sono tornati a salire: ieri erano scesi di nuovo sotto quota 1,5%, ora viaggiano di nuovo in area +1,6%.
  • Forex – L’aumento dei rendimenti nelle ultime ore ha provocato anche un rialzo del dollaro, con il Dollar Index che si muove a quota 91,91 mentre le principali valute perdono quota nei confronti del biglietto verde: l’EUR/USD piomba di nuovo a 1,1918 mentre il cambio GBP/USD scende a 1,3893.

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