Macro USA: seconda stima PIL Q3 al +2,9%, occupazione in frenata, attesa per Powell

I risultati

Nel primo pomeriggio sono stati pubblicati alcuni dati macroeconomici negli Stati Uniti relativi alla crescita economica e all’occupazione.

Per quanto riguarda il primo, la seconda stima sul PIL (in totale ce ne sono tre) ha indicato un valore relativo al terzo trimestre del 2,9% t/t, maggiore delle attese del consensus ferme al 2,6% t/t e al dato del secondo trimestre che aveva mostrato una contrazione del -0,6% t/t.

Anche il deflatore del PIL (una misura che sottrae al PIL l’inflazione per capire se l’aumento è dovuto ad un incremento nella produzione di beni e servizi o dalla crescita dei prezzi) è salito del 4,3%, più delle previsioni ferme al 4,1%.

Dal punto di vista del mercato del lavoro, invece, il report ADP (Automatic Data Processing, l’agenzia che si occupa delle buste paga) sulla variazione dell’occupazione non-agricola ha indicato un aumento degli occupati a novembre rispetto al mese precedente di 127mila unità, molto al di sotto delle previsioni di mercato ferme a 200mila. Infatti, il valore è risultato il peggiore da gennaio 2021.

Per quanto riguarda i salari, questi sono aumentati del 7,6% su base annuale ma sono in calo dello 0,1% rispetto ad ottobre.

Questi valori sul mercato del lavoro, indicano un deciso rallentamento dal punto di vista occupazionale dovuto in gran parte alle mutate condizioni macroeconomiche e agli effetti della politica monetaria della Fed che hanno ormai indotto un rallentamento nei fondamentali dell’economia a stelle e strisce.

Il report ADP è tenuto in grande considerazione dai mercati in quanto risulta un’affidabile strumento per prevedere il valore finale dei Non-Farm Payrolls che saranno pubblicati venerdì insieme al dato sul tasso di disoccupazione.

Alla luce di questi risultati, ora gli investitori restano in attesa del discorso di Powell (alle 19:30 ora italiana) dove il Governatore della Fed potrebbe confermare le aspettative del mercato di un parziale accomodamento della politica monetaria nella prossima riunione della banca centrale programmata per il 13-14 dicembre.

Gli effetti sui mercati

Dopo la pubblicazione dei dati, i futures con sottostante i principali indici statunitensi mostrano tutti un ribasso anche se all’apertura sono in modesto rialzo.

Sul lato Forex, invece, il cambio EUR/USD scende di 10 pips al rilascio dei dati macro per poi estendere il ribasso fino a 1,0357. Nonostante ciò, la coppia ritraccia repentinamente e recupera fino al livello di 1,0380.

Le previsioni

I valori di oggi sono nel complesso positivi in quanto mostrano che la crescita economica nel terzo trimestre si dimostra ancora forte nonostante gli aggressivi aumenti sui tassi da parte della Federal Reserve. Questo conferma che i fondamentali rimangono solidi e che la Fed potrà quindi continuare con la sua politica monetaria restrittiva.

Nonostante ciò, il dato sull’occupazione ha mostrato un indebolimento molto maggiore delle attese che potrebbe indicare un generale rallentamento degli occupati nei prossimi mesi insieme ad un aumento del tasso di disoccupazione.

Di conseguenza, sembra che la strategia della banca centrale statunitense stia funzionando alla perfezione, indebolendo il mercato del lavoro quel tanto che basta per non pregiudicare la crescita economica ma al tempo stesso rallentare l’inflazione.

Detto questo, le conferme su un futuro atteggiamento più accomodante da parte della Fed arriveranno dal discorso di Powell di questa sera dove il Governatore commenterà i valori di oggi e darà indicazioni sul sentiment per la prossima riunione dell’istituto monetario.

Un eventuale segnale di alleggerimento sui tassi di interesse potrebbe scatenare forti acquisti nelle fasi finali della seduta odierna ma anche dopo l’apertura di domani mentre sul lato valutario l’EUR/USD potrebbe reagire salendo ben oltre la soglia di 1,04.

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