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Indici mondiali frazionati oggi, mentre torna a salire il prezzo del petrolio

Il rimbalzo del greggio e notizie migliori del previsto dalle trimestrali Usa ridanno fiducia agli azionari europei, ma resta la cautela per l’incognita “Fase 2” del coronavirus e le decisioni al riguardo dei leader europei

Insegna Ftse 100 Fonte: Bloomberg

Si prospetta alta volatilità sugli indici europei nella giornata del Consiglio europeo, chiamato a riunirsi in via telematica oggi alle 15:00 nel tentativo di stilare un piano per il recupero economico dell’Ue, schiacciata dalla crisi coronavirus.

Continua però a preoccupare il prezzo del petrolio. Dopo il crollo di lunedì, quanto il Wti è entrato in territorio negativo, ieri il greggio ha tentato il rimbalzo, soprattutto dopo un tweet del presidente Usa Donald Trump in cui minaccia di provocare nuovi attriti in Medio Oriente (“sono pronto ad ordinare alla marina militare di sparare alle motovedette iraniane che infastidiscono le nostre petroliere”).

Come si è chiusa la giornata sui mercati in Cina?

Andamento frazionato per le Borse in Asia. Ad aiutare i mercati ci ha pensato il rimbalzo del prezzo del petrolio, ma anche risultati migliori del previsto per le prime grandi aziende statunitensi che ieri hanno pubblicato i conti del primo trimestre, trainando al rialzo i futures di Wall Street. Ma a incidere più di tutto è stato l’ottimismo con cui i mercati hanno accolto le ulteriori misure di stimolo approvate ieri dal Congresso, quasi 500 miliardi di dollari a supporto del sistema sanitario e della piccole e medie imprese.

D’altra parte, resta alta l’allerta per l’andamento della pandemia di coronavirus, che ad oggi ha provocato oltre 2,6 milioni di contagiati e 180 mila decessi. Il virus è responsabile anche dei dati flash sugli indici Pmi, in pubblicazione oggi. Ad aprile, l’indice dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero in Giappone continua a scendere, per il terzo mese consecutivo, e oggi ha raggiunto i 37,8 punti, così come l’indice relativo ai servizi, che è calato dai 33,8 punti di marzo ai 22,8 punti di aprile.

Nonostante tutto, i mercati sembrano più ottimisti, in vista della luce in fondo al tunnel. In Giappone, il Nikkei ha chiuso in rialzo dell’1,52%, il Topix guadagna l’1,36%.

Negativa invece la Cina, leggermente al di sotto della parità (Shanghai -0,19%, China A50 -0,13%), mentre Hong Kong segna +0,37% e Singapore +0,23%.

Cosa è successo negli Usa?

L’ultimo tentativo di Trump per provocare un rialzo del prezzo del petrolio è stato minacciare l’Iran di rappresaglia, nel momento in cui le petroliere (in cui gli Usa stanno stoccando il petrolio in eccesso) dovessero trovarsi in pericolo. La prospettiva di minacce in Medio Oriente ha funzionato: il prezzo del Wti in nottata è salito del 6,6%, a 14,69 dollari al barile, mentre il Brent continua sopra i 20, a 21,28 dollari al barile.

L’oro viaggia in leggero ribasso ma si tiene sopra la soglia dei 1.700 dollari l’oncia, a quota 1,713,06 dollari/oz, mentre fatica a imporsi il dollaro, che nei confronti di euro e sterlina si mostra leggermente indebolito (rispettivamente, EUR/USD segna 1,0793 e GBP/USD 1,2319), mentre nei confronti dello yen sale a 107,80.

Dal punto di vista politico, l’ultima mossa del presidente Trump è stato il blocco dell’immigrazione per preservare i posti di lavoro dopo che, nelle ultime settimane, la disoccupazione negli Usa è salita di oltre 26 milioni – il dato settimanale verrà pubblicato oggi pomeriggio.

Come si prospetta la giornata in Europa?

Le Borse europee hanno aperto leggermente sopra la parità nella giornata in cui i capi di stato e di governo dell’Ue si riuniranno in videoconferenza per annunciare (presumibilmente) il piano di salvataggio dell’economia comunitaria, devastata dalla crisi coronavirus. Al vaglio dei leader il ricorso a un Mes “alleggerito” dalle condizionalità che i paesi del Sud Europa osteggiano fortemente, il programam Sure di Cassa integrazione europea, il ricorso ai finanziamenti della Bei e, pomo della discordia (subito dopo il suddetto Mes) il ricorso ai cosiddetti “recovery bond”, ovvero la creazione di debito garantito a livello comunitario piuttosto che dai singoli stati.

Si prospetta una seduta al alta volatilità in Europa. Nonostante l’apertura positiva, al momento i principali indici sono scesi sotto la parità: a Parigi il Cac 40 viaggia in ribasso dello 0,32%, il Dax perde lo 0,67% (pressato anche dal crollo della fiducia dei consumatori tedeschi a maggio, il cui dato pubblicato stamattina si è attestato a -23 punti, il ribasso peggiore dal 1980), Londra perde lo 0,43%. Uniche positive Madrid (+0,14%) e Milano, che guadagna lo 0,53% aiutata dalle buone prestazioni di Ferragamo (+2,28%), Moncler (+1,46%) e Atlantia (+4,73%).

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