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Borse globali positive, in arrivo i primi allentamenti dei lockdown

Buone notizie dall’Asia, dati sulla bilancia commerciale cinese in ribasso ma migliori del previsto, mentre il petrolio manca lo sprint nonostante l’accordo sulla produzione. Indici europei sopra la parità, Piazza Affari +0,55%

Schemri indici Fonte: Bloomberg

Mentre le Borse europee restavano chiuse, durante il lungo week end di Pasqua, in Asia gli indici hanno registrato notevoli rialzi. I dati macro provenienti dalla Cina, ma anche la prospettiva dei primi allentamenti delle misure di lockdown, ora che la curva dei contagi anche in occidente sembra essersi stabilizzata, hanno contribuito infatti a un nuovo, cauto ottimismo.

A mantenere ancora alta la guardia è il timore che gli sforzi fatti finora per contenere la pandemia vengano annullati dalle prime riaperture. In tutta Europa i governi lavorano alla ricerca dell’equilibrio tra la ripresa della produzione industriale (e conseguente tentativo di rilancio delle varie economie nazionali) e la prevenzione sanitaria, per evitare seconde ondate di Covid-19.

Come sono andate le contrattazioni sui mercati asiatici?

La bilancia commerciale tra import ed export in Cina a marzo si conferma al ribasso, reduce da un mese profondamente segnato dalla pandemia di coronavirus, eppure non tanto grave quanto gennaio e febbraio: i dati hanno evidenziato un calo dell’export pari al 6,6%, mentre l’import è sceso dello 0,9%. La notizia, insieme al cauto ottimismo proveniente dall’Europa dopo che alcuni governi cominciano a parlare di un ritorno all’apertura per lo meno di industrie e imprese, ha provocato uno sprint dei listini cinesi: Shanghai ha guadagnato l’1,54%, Shenzhen +1,92% e China A50 +,160%.

In Giappone, l’indice Nikkei ha chiuso in rialzo del 3,13%, mentre il Topix segna guadagni per il 2%.

Cosa è successo sugli indici Usa durante il week end?

La pausa pasquale è arrivata subito dopo una riunione del G20 energia grazie alla quale l’accordo sul taglio alla produzione di petrolio è diventato realtà. Per la prima volta nella storia, l’Opec+ ha accordato una riduzione di 9,7 milioni di barili al giorno (un taglio del 23% della produzione mondiale) per 24 mesi: un accordo storico non solo per la durata, ma anche per il fatto che sia esteso anche ai paesi non membri. Gli Stati Uniti, che per primi hanno fatto pressioni per il raggiungimento di un’intesa tra Russia e Arabia Saudita, parteciperanno infatti ai tagli con un calo della produzione tra i due e i tre milioni di barili al giorno.

Per quanto apparentemente stabili, i prezzi del petrolio però non hanno accennato ad aumentare. Secondo le stime della Bank of America, infatti, mentre la riduzione dell’offerta avrà bisogno di più fasi per delinearsi, il calo della domanda causato soprattutto dal coronavirus (e dalle misure restrittive che ha richiesto) si sta facendo sentire a livello globale – ponendo criticità anche e soprattutto nella produzione dello shale oil statunitense, molto più costoso del greggio saudita.

Nel frattempo, la stagione delle trimestrali Usa è in partenza oggi. Le prime a pubblicare i dati del primo trimestre sono Jp Morgan, Well Fargo e Johnson & Johnson: gli analisti attendono cali fino al 10%, a causa della crisi coronavirus.

Come si prospetta la giornata sulle Borse europee?

Ad eccezione di Londra, in ribasso dello 0,84%, il resto dei listini europei viaggia leggermente sopra la parità, complice anche la graduale riapertura di alcune attività in Europa nonostante le misure di lockdown nei giorni scorsi siano state prolungate. Mentre in Francia il presidente Emmanuel Macron ha esteso le restrizioni fino all’11 maggio, in Spagna riaprono fabbriche e cantieri e in Austria si passa addirittura ai negozi, mentre l’Italia valuta se riaprire già dalla prossima settimana anche il circuito della moda, della metallurgia e tutto ciò che concerne il settore automotive, sulla base delle considerazioni del neonato gruppo di esperti a guida Vittorio Colao.

Attualmente, Piazza Affari guadagna lo 0,55%, Parigi lo 0,11%, Francoforte l’1,08% e Madrid lo 0,99%.

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