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Azioni Altantia balzano in avanti dopo Cda, ok dismissione Aspi

Doppio binario per uscire dall’impasse della concessione autostradale: o la vendita totale, oppure il conferimento alla nuova Autostrade Concessioni e Costruzioni s.p.a. Ma al governo non piace nessuna delle due alternative

Grafico Fonte: Bloomberg
  • Dopo un’apertura al rialzo, le azioni Atlantia raggiungono un massimo intraday oltre 14 euro al momento della pubblicazione dei risultati del cda
  • Due ipotesi sul tavolo delle trattative: vendere tutta la partecipazione in Aspi (l’88%) o farlo confluire in una Newco.
  • Si prospetta reazione negativa dal governo e da Cassa Depositi e Prestiti: l’ipotesi lascia fuori margine di manovra per nuovo piano finanziario autostradale

A metà mattina le quotazioni Atlantia hanno osservato un forte balzo in avanti, a ridosso della pubblicazione di una nota con cui il consiglio d’amministrazione della holding dei Benetton annunciava le risoluzioni della riunione di oggi.

Dopo settimane di serrate trattative con il governo e con Cassa Depositi e Prestiti, il cda di Atlantia si è risolto per una soluzione a doppio binario: da una parte, avviare il processo per la vendita dell’88,06% della propria partecipazione in Autostrade per l’Italia; dall’altra, in parallelo, la dismissione della stessa quota, previa divisione (55% e 33%) e creazione di un nuovo soggetto giuridico in cui farla onfluire, Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A.

La vendita della partecipazione

Entrambe le ipotesi erano state prese in considerazione nella trattativa con governo e cdp anche se, in realtà, la prima sembrava essere già sata esclusa: una vendita dell’intera partecipazione avrebbe richiesto un notevole aumento di capitale da parte di cdp qualora avesse voluto proporsi per l’acquisto, aumento per cui la Cassa non sarebbe pronta.

Il pomo della discordia di queste ultime due settimane, in effetti, verteva proprio sull’entità del debito da risanare nel caso cdp avesse proceduto con l’acquisizione della partecipazione di Atlantia in Aspi. All’inizio del mese, si parlava di un aumento di capitale necessario a tal proposito di almeno sei miliardi di euro.

La dismissione di Aspi

È per questo che, tra le alternative alla vendita tout court della partecipazione, aveva iniziato a farsi largo anche l’ipotesi della sua dismissione.

Nello specifico: Atlantia sarebbe lentamente uscita dal capitale di Autostrade per l’Italia, lasciando spazio a cdp che vi avrebbe partecipato con il 51% delle partecipazioni, in vista di una successiva quotazione in Borsa.

Le trattative si erano tuttavia arenato attorno al nodo della valutazione di Aspi. Ora, i vertici di Atlantia hanno deciso di avviare il processo per una scissione dell’88% del capitale Aspi in suo possesso in due segmenti, rispettivamente del 55% e 33%, destinati a finire nelle mani di Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A., società terza nata ad hoc lo scorso 8 settembre.

La divisione in due segmenti, secondo quanto sottolineato dal comunicato, sarebbe funzionale alla “separazione delle attività di costruzione e gestione delle tratte autostradali italiane, svolte in concessione da Autostrade per l’Italia S.p.A. e dalle sue controllate, dalle altre attività svolte dal Gruppo Atlantia relative alla gestione di autostrade all’estero, di aeroporti e di sistemi di pagamento”.

A operazione conclusa, in mano ad Atlantia resterebbe il 38,14% della quota in Aspi (“quota anch’essa destinata – sempre nel contesto di un processo competitivo – a terzi investitori”), mentre il restante 61,86% rimarrà in capo si soci della holding.

L’ipotesi si allinea a quanto era trapelato dalle colonne di “Bloomberg” già a inizio settembre: riduzione graduale della partecipazione (i media statunitensi parlavano di una rinuncia del 70% della partecipazione in Aspi) e nascita di un nuovo soggetto sociale, cui avrebbe potuto contribuire anche cdp.

Come hanno reagito le parti in causa?

Entrambe le operazioni sono sottoposte ad alcune condizioni sospensive, tra cui la finalizzazione dell'Atto Transattivo tra Aspi e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

D’altra parte già ieri sera, in vista del consiglio d’amministrazione di Atlantia, gli animi non erano del tutto tranquilli – tutt’altro. Cassa Depositi e Prestiti sarebbe pronta a lasciare il tavolo delle trattative che non piace troppo neanche al governo, poco entusiasta della quotazione di Autostrade Concessioni e Costruzioni in Borsa prima di un eventuale ingresso di cdp – in altre parole, di un margine di manovra sufficiente per far approvare le proprie guide circa il piano economico e finanziario per la rete autostradale nazionale.

Come si sta muovendo il titolo in Borsa?

Subito dopo l’annuncio delle risoluzioni del cda, le quotazioni Atlantia sono schizzate di oltre il 2,55%, fino a raggiungere 14,24 euro per azione. Il titolo è poi gradualmente tornato ai livelli di apertura, comunque in rialzo rispetto ai valori della vigilia.

Al momento, le azioni Atlantia viaggiano a 13,79 euro, in rialzo dell’1,10%.

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