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Brexit verso una proroga breve. Lettera di May a Bruxelles in vista del Consiglio Ue

Theresa May: richiesta di proroga breve (3 mesi) dell'Art. 50 ed esclusione dalle elezioni europee. Brexit al 30 giugno. Domani il vertice del Consiglio Ue per decidere: serve il voto unanime dei 27 Paesi. Pressioni sulla sterlina

Fonte: Bloomberg

Lettera all’Unione: proroga breve dell’Articolo 50 ed esclusione dalle elezioni europee di maggio. In vista del Consiglio europeo che avrà inizio domani, Theresa May non intende chiedere a Bruxelles una dilazione lunga della Brexit, lasciando fermo il termine al 30 giugno 2019, tre mesi dopo l’originaria scadenza. Londra dovrebbe inoltre restare fuori dal voto europeo di maggio, che riguarderà un futuro politico europeo dal quale il Regno Unito intende chiamarsi fuori.

In mattinata, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker , ha smorzato gli entusiasmi, dicendo di non aspettarsi alcuna decisione importante nella due giorni di vertice che avrà inizio domani. Un nuovo vertice potrebbe dunque tenersi la prossima settimana.

La Brexit di Theresa May: troppi fallimenti in curriculum

Dopo aver subito ieri una ulteriore sconfitta alla Camera dei Comuni, quando lo speaker John Bercow ha vietato un nuovo voto all’accordo May per assenza di cambiamenti al testo presentato l’ultima volta in Parlamento, la richiesta della premier inglese al vaglio di Bruxelles dovrà essere accolta all’unanimità da tutti e 27 gli Stati membri.

La proroga di tre mesi dovrebbe dare un po’ più di respiro ad un Parlamento inglese ben lungi dal trovare una quadra sulle modalità di uscita dall’Ue. L’incapacità della Camera di trovare una soluzione avrebbe fomentato la frustrazione della nazione che, oltre a non conoscere gli effetti che faranno seguito alla separazione dal blocco, vede ancora sul piatto alcune soluzioni che spaventano. Tra le altre, l’eventualità di un no-deal (nonostante i deputati abbiano votato contro tale opzione), l’opzione di nuove elezioni (che allungherebbe tempi ed incertezze) e l’eventualità remota di un secondo referendum (riguardo al quale gli inglesi sembrano essere contrari in larga maggioranza).

Brexit, più tempo per l'accordo a firma May: sterlina debole

La richiesta di una proroga di tre mesi si inserisce bene in un quadro a firma May, fin dal principio intenzionata a trovare la quadra di un accordo definito dalla stessa come “il migliore possibile”. Tra le questioni calde da risolvere, la chiusura del confine irlandese tra la regione dell'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, momentaneamente risolta con la clausola del backstop.

La precarietà della situazione ha riportato le vendite sulla sterlina, che mercoledì ha aperto gli scambi in calo. Sia contro dollaro che contro euro, il pound perde oggi circa lo 0,3%. La coppia EUR/GBP è tornata ad avvicinarsi al livello di 0,86, importante area di test. Il cambio GBP/USD è invece sceso fino a ridossi di 1,32 livello che a fine gennaio ha funto da punto di inversione a ribasso del trend.

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