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L'impatto dei disastri naturali e delle guerre sul trading

Le catastrofi naturali e le guerre possono compromettere il trading, causando perdite. I trader dovrebbero diversificare il proprio portafoglio, sviluppare una buona strategia di gestione del rischio e cogliere le opportunità a breve termine.

Natural disasters

Uragani, terremoti, inondazioni, incendi e tifoni sono eventi catastrofici che spesso causano danni significativi alle infrastrutture e alle proprietà, e possono anche causare tragiche perdite di vite umane. Le guerre, che comportano ostilità prolungate e significative, possono avere conseguenze altrettanto devastanti. E tutti questi sono eventi che possono verificarsi in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del mondo.

Poiché possono potenzialmente interrompere le normali attività di business, danneggiare le strutture operative, bloccare le catene di approvvigionamento e altro ancora, guerre e disastri naturali possono avere un impatto drammatico sui prezzi degli asset, in entrambe le direzioni.

In che modo i disastri naturali possono influenzare i mercati?

In seguito a una catastrofe naturale, asset come azioni e obbligazioni possono subire perdite a lungo termine, e possono essere necessari mesi o addirittura anni perché la situazione torni alla normalità. Al contrario, le materie prime possono spesso aumentare di valore a causa della domanda e dell'offerta se il disastro naturale ne ha aumentato la scarsità.

Ecco alcuni modi in cui i disastri naturali possono influenzare i mercati:

Natural disasters affecting markets Source: IG.COM

Diamo un'occhiata ad alcuni esempi storici relativamente recenti.

  • L'uragano Katrina ha portato a un aumento dei prezzi della benzina mai registrato prima
    L'interruzione delle attività di raffinazione ha causato una grave carenza di gas in tutti gli Stati Uniti, che ha portato i futures del greggio a schizzare a 70 dollari al barile per un breve periodo. Come prevedibile, anche i prezzi della benzina sono aumentati a dismisura, arrivando a sfiorare i 4 dollari al gallone in alcune zone degli Stati Uniti. A seguito dell'impatto dell'uragano Katrina sugli Stati Uniti il 30 agosto 2005, la produzione di petrolio negli Stati della Costa del Golfo ha subito un duro colpo, con un calo del 95%. E 10 mesi dopo, la regione era ancora in evidente difficoltà, con una produzione di petrolio ancora del 30% inferiore al periodo precedente all'uragano.

  • Lo tsunami del 2011 ha fatto crollare il Nikkei del 7,5%
    L'11 marzo 2011, un terremoto di magnitudine 9,1 ha scosso il fondale marino a circa 70 chilometri al largo della regione giapponese di Tohoku, provocando uno tsunami di proporzioni colossali. Nei giorni successivi, l'indice giapponese Nikkei è sceso del 7,5%: un crollo enorme.

  • Gli incendi in California hanno fatto crollare il prezzo delle azioni PG&E
    Gli incendi occorsi nel 2017 e nel 2018 hanno avuto un impatto significativo sul prezzo delle azioni PG&E (Pacific Gas and Electric). Prima del verificarsi degli incendi, PG&E era valutata ben 36 miliardi di dollari, e le sue azioni erano quotate quasi 70 dollari. Tuttavia, quando è stato reso noto che uno dei più grandi incendi era stato provocato da un albero entrato in contatto con le linee elettriche di proprietà di PG&E (e si è iniziata a spargere la voce che la società sarebbe stata coinvolta in una potenziale causa legale) il prezzo delle azioni è sceso precipitosamente.

  • L'invasione statunitense dell'Iraq ha avuto importanti implicazioni economiche
    L'invasione statunitense dell'Iraq nel 2003 ha causato notevoli turbolenze nei mercati finanziari. Nei mesi che hanno preceduto l'invasione, la volatilità dei mercati è aumentata e i prezzi del petrolio hanno subito un'impennata per timore di potenziali interruzioni delle forniture dal Medio Oriente. A marzo, quando si sono verificate le prime invasioni, le azioni sono crollate perché gli investitori si sono disfatti dei titoli azionari a favore di beni rifugio come l'oro e le obbligazioni. Solo nel primo giorno di guerra, il Dow Jones è sceso di oltre 300 punti. Il prezzo del petrolio è salito a quasi 40 dollari al barile. L'incertezza sulla durata e sull'esito della guerra ha spinto molti investitori a vendere azioni e ad attendere, senza prendere parte al mercato. Con il progredire dell'invasione, i prezzi del petrolio hanno continuato a salire, a causa della continua diminuzione dell'offerta, il che ha alimentato le preoccupazioni sull'inflazione e ha pesato sulla fiducia dei consumatori. Sebbene le azioni siano rimbalzate dai minimi di marzo, i principali indici sono rimasti volatili per diversi mesi dopo l'inizio dell'invasione.

Economic implications of the US Invasion of Iraq Source: IG.COM

Come modificare la tua strategia di trading quando si verificano disastri naturali

Quando si verifica un disastro naturale, può essere utile modificare la propria strategia di trading seguendo questi principi generali:

  • Diversificare
    Scegliere di diversificare il proprio portafoglio investendo in una varietà di settori e industrie piuttosto che in un singolo strumento può essere un'utile strategia, poiché può contribuire a ridurre il rischio e a proteggere dalle perdite in caso di calamità naturali.

  • Fare hedging
    Una strategia di hedging può aiutare a mitigare il rischio acquistando opzioni put o andando short sui mercati che rischiano di essere influenzati negativamente dalla catastrofe naturale. L'hedging consiste nell'aprire strategicamente nuove posizioni per proteggere quelle esistenti da variazioni impreviste del mercato.

  • Andare short sui titoli interessati
    Quando si verifica una catastrofe naturale, alcuni titoli possono subire un calo momentaneo a causa del sentiment di mercato, ma tendono a stabilizzarsi abbastanza rapidamente. Andando short su un titolo che ritieni possa essere colpito negativamente, potresti potenzialmente ottenere dei guadagni

  • Andare long sulle materie prime interessate
    I prezzi delle materie prime seguono specifiche condizioni di domanda e offerta. I disastri naturali, poiché incidono sulla produzione e quindi aumentano la scarsità di un determinato prodotto, tendono a far salire i prezzi delle materie prime: è per questo che i trader tendono ad andare long sulle materie prime che ritengono possano essere colpite da un imminente disastro naturale, come un uragano.

Guerre e disastri naturali possono portare a un aumento della volatilità e a dislocazioni dei mercati finanziari. Per i trader attivi disposti ad accettare rischi più elevati, questi periodi di turbolenza possono presentare opportunità di trading a breve termine. Quando le relazioni tradizionali tra gli asset si rompono, i trader possono sfruttare le anomalie dei prezzi e le reazioni eccessive del mercato.

Tuttavia, anche per i trader è fondamentale esercitare la massima cautela, poiché l'impatto di eventi di una certa portata può rivelarsi imprevedibile. Buttarsi in una strategia di trading senza aver analizzato a fondo le dinamiche del mercato e senza essere consapevoli dei rischi può portare a perdite significative. I trader più esperti sanno che è meglio avere pazienza e aspettare condizioni che garantiscono probabilità più alte piuttosto che scommettere in maniera avventata sulle turbolenze del mercato.

Alcuni trader esperti potrebbero avere le conoscenze e le capacità necessarie per ottenere profitti durante periodi turbolenti, ma è comunque necessario esercitare moderazione e sviluppare una strategia di gestione del rischio. I trader dovrebbero puntare a operare in modo etico nei limiti delle loro possibilità, e concentrarsi più sullo sviluppo di una solida capacità di esecuzione, piuttosto che sul trarre profitto da situazioni difficili.