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Borse avanzano a piccoli passi in attesa delle trimestrali

Il sentiment degli operatori appare più disteso dopo i dati cinesi e in attesa dei conti delle prime banche di Wall Street.

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Fonte: Bloomberg

Proseguono in positivo le borse europee dopo i dati cinesi della notte. La bilancia commerciale di giugno ha visto il surplus salire a oltre 41 miliardi di dollari. Da rilevare che solo il surplus commerciale verso gli USA si è attestato quasi a 29 miliardi di dollari, nuovo record, grazie principalmente al balzo dell'export. Per ora, gli operatori sembrano apprezzare queste figure, alla luce dei timori sull'economia cinese trapelati dopo le tensioni commerciali degli ultimi mesi. Ad ogni modo, grande attenzione verrà posta anche alla lettura del Pil del 2° trimestre in pubblicazione lunedì.

In realtà, queste figure potrebbero accentuare ancor di più le tensioni tra le prime due economie del mondo, con Trump che potrebbe prenderle come pretesto per strappare un accordo commerciale favorevole agli Stati Uniti ora che le diplomazie dei due Paesi sembrano aprire a un nuovo tavolo di negoziati.

Proprio questo punto ha contribuito al miglioramento del sentiment degli ultimi due giorni, dopo le nuove minacce di Trump di imporre nuovi dazi del 10% a partire da settembre.

Intanto il presidente Usa, in visita in Europa in questi giorni, ha continuato a mettere pressione anche agli altri Paesi. Se nei confronti della Ue è riuscito a strappare una data per un meeting (previsto per fine luglio) proprio per discutere la questione dazi, allo stesso tempo ha puntato il dito contro Theresa May, sostenendo che una soft Brexit potrebbe minare i rapporti tra Usa e UK.

Insomma la questione commerciale appare tutt'altro che risolta e i colloqui diplomatici continueranno a condizionare i mercati per tutta l'estate.

Per ora gli investitori riservano un cauto ottimismo in vista anche dell'imminente partenza della stagione delle trimestrali che vedranno protagoniste oggi i colossi di Wall Street (JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo).

Nel complesso, gli operatori sembrano ragionare in questo modo: la partenza dei nuovi dazi Usa è molto lontana (settembre). Nel frattempo c'è tempo per mediare un accordo. Inoltre, i dati Usa degli ultimi mesi creano delle aspettative rosee per le prossime trimestrali, pertanto è difficile andare contro al mercato prima dei dati.

Al momento crediamo che solo dei profit warning delle aziende in scia al maggiore protezionismo potrebbero condizionare negativamente il sentiment del mercato.

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